Inno delle tessitrici

Autore: E. Maiocchi                                    Anno  1904

Presto, compagne, andiamo, il fischio già ci chiama mentre la ricca dama, stanca d'amoreggiar, comincia a riposar.

Sono le cinque appena, ma già il padron ci vuole, ci aspettano le spole:
corriamo a lavorar, il ricco ad ingra'ssar.

Batti telaio, in fretta
contro l'affranto seno,
così il padrone almeno, per questo mio penar. nell'or potrà sguazzar.

Se mi si strappa il filo
il Direttor m'insulta e poi con una multa ei mi dimezza il pan; non mangerò diman.

Noi siamo ognor sfruttate. noi siamo ognor derise, sol perché siam divise, perche non ci associam, perché non combattiam.

Presto, compagne, in lega! Più nulla temeremo se unite noi saremo; non dovrem più soffrìr, ché nostro è l'avvenìr.

Compagni socialisti, alzate le bandiere; con le ribelli schiere pur noi vogliam pugnar il Diritto a conquistar.

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