Per i morti Reggio Emilia

Autore: F. Amodei                                    Anno  1961

Compagno cittadino,/ fratello partigiano,/ teniamoci per mano/ in questi giorni tristi:/ di nuovo a Reggio Emilia,/ di nuovo là in Sicilia/ son morti dei dei compagni/ per mano dei fascisti.
Di nuovo, come un tempo,/ sopra l'Italia intera/ urla il vento e soffia la bufera.
A diciannove anni/ è morto Ovidio Franchi/ per quelli che son stanchi/ o sono ancora incerti./ Lauro Farioli è morto/ per riparare al torto/ di chi si è già scordato/ di Duccio Galimberti.
Son morti sui vent'anni,/ per il nostro domani:/ son morti come vecchi partigiani.
Marino Serri è morto,/ è morto Afro Tondelli,/ ma gli occhi dei fratelli/ si son tenuti asciutti./ Compagni, sia ben chiaro/ che questo sangue amaro/ versato a Reggio Emilia/ è sangue di noi tutti:
Sangue del nostro sangue,/ nervi dei nostri nervi,/ come fu quello dei fratelli Cervi.
Il solo vero amico/ che abbiamo al fianco adesso/ è sempre quello stesso/ che fu con noi in montagna/ ed il nemico attuale/ è sempre e ancora eguale/ a quel che combattemmo/ sui nostri monti e in Spagna,
Uguale è la canzone/ che abbiamo da cantare:/ Scarpe rotte eppur bisogna andare.
Compagno Ovidio Franchi,/ compagno Afro Tondelli,/ e voi, Marino Serri/ Reverberi e Farioli;/ dovremo tutti quanti/ aver, d'ora in avanti,/ voialtri al nostro fianco,/ per non sentirci soli.
Morti di Reggio Emilia,/ uscite dalla fossa,/ fuori a cantar con noi Bandiera rossa,/ fuori a cantar con noi Bandiera rossa!

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