Fango

Testo inserito da Wakinyan

 

Autore:  R. Gianco & G. Manfredi                                Anno < 1977?

 

Questa canzone racconta la storia
di uno che era giù, era molto giù,
e credo che più giù di così non si possa essere,
infatti Fango ebbe un padre negro ed una madre pellirossa
l'uno e l'altro lo lasciarono davanti ad un portone,
era l' Università di Heidelberg, o forse di Jena, non so
e un leggio ebbe per culla, ed un libro la cena.

Quando fù più grandicello fece un salto a Leningrado
e si mise a lavorare in una fabbrica di sogni
lui, lui voleva fare un uovo, un uovo tutto rosso e levigato,
in programma erano cubi con lo stemma dello stato.

Sopra il muro di Berlino se ne stette appolaiato
aspettando che passasse un editore di memorie,
passò invece un ragazza con un mitra fra le braccia,
lui le sparse del profumo sui capelli, sulla faccia.

Quando arrivò in America lo beccarono all' istante,
lo accusarono d' aver ucciso ben sette presidenti
Fango conservò la calma disse io non centro niente,
ho ammazzato i re di Roma, sì, i re di Roma solamente.

E così lo torturarono con i ferri, con i vetri,
con i fili, con i gas, con gli strumenti più segreti,
ma lui continuò a sorridere e sparì tutto d' un tratto
perché fango non smentisce la sua anima di spettro.

Ora fango é per la strada, lungo i muri e nei quartieri
nelle culle dei bambini dorme e non si fa vedere
ma tu senti il suo calore sulla punta delle dita,
Fango nasce nel tuo corpo e trasforma la tua vita.

 

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