Son povero ma disertore

E un adattamento di una canzone della prima guerra mondiale cantata durante il periodo partigiano in Valtellina, Liguria, Emilia e altrove in varianti simili. Questa versione è stata ricordata da Mario De Micheli.

Sono povero ma disertore
e disertavo per la foresta
quando un pensiero mi viene, mi viene in testa di non fare mai più il soldà,
quando un pensiero mi viene, mi viene in testa di non fare mai più il soldà.

Monti e valli ho scavalcato
e dai fascisti ero inseguito
quando una sera m'ado-, m'adormentai e mi svegliai incatenà.

Incatenato le mani e i piedi
e dal questore fui trasportato
ed il pretore m'ha do-, m'ha domandato perché mai so"ncatenà.

Io gli risposi delicatamente che il disertore aveo fatto
e disertavo per la-, per la foresta disperato de fa '1 soldà.'

Padre mio che sei già morto, madre mia che vivi ancora,
se vuoi vedere tuo figlio torturato e 'mprigionato senza ragion.

O soldati che marciate,
che marciate al suon della tromba quando sarete su la-, su la mia tomba griderete: "Pietà di me".




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